Comunicato stampa
12.03.2024

La piazza bancaria svizzera è prospera e stabile 

Per un’economia elvetica concorrenziale occorrono banche forti 

  • Lo scorso anno la piazza bancaria svizzera ha dato prova di grande stabilità nonostante la crisi di Credit Suisse.  
  • La maggioranza degli istituti elvetici ha presentato risultati annuali convincenti.  
  • La previsione settoriale aggiornata «Swiss Banking Outlook» pubblicata dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) indica per il 2024 prospettive solide. Per quanto riguarda l’andamento congiunturale, nell’anno in corso è attesa in Svizzera un’evoluzione perlopiù in chiaroscuro. Sul versante dei risultati operativi, nel 2024 un miglioramento dei risultati da operazioni in commissione e prestazioni di servizio dovrebbe riuscire a compensare l’attesa contrazione dei proventi per le operazioni su interessi. Le aspettative sono invece modeste sul fronte degli afflussi netti di nuovi fondi provenienti dalle attività transfrontaliere.  
  • Un sondaggio di opinione condotto da gfs.bern su incarico dell’ASB indica che l’atteggiamento della popolazione svizzera nei confronti delle banche resta benevolo. La reputazione del settore si riconferma infatti solidamente positiva nonostante la crisi di Credit Suisse. 
  • Al fine di garantire la stabilità e la concorrenzialità della piazza finanziaria occorre trarre i giusti insegnamenti dalla crisi CS e rafforzare ulteriormente il quadro normativo esistente mediante il varo di misure specifiche e mirate. Lo stretto rapporto tra l’economia svizzera e la piazza finanziaria elvetica, entrambe caratterizzate da una notevole forza, costituisce un indiscusso fattore di successo per la Svizzera.

La piazza bancaria svizzera ha riconfermato anche nel 2023 un andamento coronato da pieno successo. La crescita del risultato operativo degli istituti elvetici è ascrivibile in particolare al miglioramento del risultato da operazioni su interessi. Alla luce delle molteplici sfide che il settore è stato chiamato ad affrontare, questo andamento positivo è tutt’altro che scontato: l’intervento operato poco meno di un anno fa da UBS per acquisire un Credit Suisse ormai in forte dissesto e le misure adottate contestualmente dalle autorità svizzere hanno garantito una stabilità immediata. La Svizzera ha così potuto sventare con le proprie forze il rischio di una crisi finanziaria internazionale. La piazza finanziaria è riuscita inoltre a gestire in modo efficace la spiccata volatilità delle borse e le sfide sul versante geopolitico.  

«Il 2023 ha evidenziato ancora una volta che la Svizzera dispone non solo di un’economia resiliente, ma anche di una piazza bancaria stabile e forte, in grado di contribuire fattivamente al benessere della popolazione elvetica», ha affermato Marcel Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione dell’ASB, in occasione della conferenza stampa tenutasi in data odierna.  

In prospettiva futura, per il 2024 le banche non dovrebbero comunque attendersi condizioni favorevoli sul piano congiunturale. «Come associazione ci impegniamo al fine di trarre i giusti insegnamenti dalla crisi CS, tutelare l’accesso delle banche ai rispettivi mercati di esportazione e rafforzare ulteriormente il dispositivo di sicurezza nel quadro della lotta al riciclaggio di denaro», precisa Marcel Rohner.  

TBTF: colmare le lacune in quattro ambiti mediante misure mirate 

L’analisi sul piano politico degli eventi che hanno portato al tracollo di Credit Suisse è ancora in corso. «A nostro avviso, gli elementi finora raccolti indicano tuttavia chiaramente che il quadro normativo ‘Too Big to Fail’ (TBTF) ha reso possibile l’acquisizione di Credit Suisse grazie agli elevati requisiti in materia di liquidità e capitalizzazione. Stanno venendo tuttavia alla luce anche lacune che ora è necessario colmare in maniera mirata», afferma Roman Studer, CEO dell’ASB.  

L’ASB è a favore dell’adozione di misure in quattro ambiti specifici: in prima istanza, a tutte le banche (purché ancora solvibili) deve essere ora messa a disposizione in tempi rapidi tutta la liquidità necessaria laddove le stesse non riescano più a rifinanziarsi sul mercato – tuttavia soltanto dietro deposito di garanzia presso la Banca nazionale svizzera (BNS). In secondo luogo, come già avviene in altre piazze finanziarie, dovrebbe essere poi introdotto anche in Svizzera lo strumento del «Public Liquidity Backstop» (PLB). Questa garanzia in caso di dissesto erogata dalla Confederazione a favore della BNS consente a quest’ultima di mettere la liquidità necessaria a disposizione delle banche di rilevanza sistemica che si trovano in una fase di risanamento o di liquidazione. Il PLB costituisce quindi un’importante integrazione del quadro normativo TBTF, in quanto consente un miglioramento della stabilità sistemica e tutela l’erogazione dei servizi a favore della clientela in uno scenario di crisi. In terza battuta, inoltre, l’obbligo di una politica di remunerazione orientata al lungo periodo dovrebbe essere sancito a livello legislativo, con la contestuale introduzione di un regime di responsabilità snello («Senior Manager Regime»). Come quarto punto, miglioramenti mirati nell’attività di sorveglianza dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) possono essere combinati a un maggior numero di competenze, laddove nell’ambito dell’analisi e dell’elaborazione dei casi risulti evidente un chiaro fabbisogno d’intervento. L’ASB considera sufficienti gli attuali requisiti in materia di fondi propri posti alle banche di rilevanza sistemica e non vede alcuna esigenza generalizzata di un inasprimento. «Gli adeguamenti sul piano normativo a seguito della crisi di Credit Suisse sono decisivi per il successo della piazza bancaria svizzera nell’arco dei prossimi 20 anni. Grazie ai provvedimenti così delineati sarà possibile rafforzare ulteriormente la stabilità del sistema senza indebolire la capacità di innovazione e la competitività della Svizzera», precisa Roman Studer. 

Versione aggiornata dello «Swiss Banking Outlook»: le banche svizzere si attendono un risultato operativo solido su livelli elevati nonostante impulsi congiunturali esitanti 

In un sondaggio condotto tra fine gennaio e inizio febbraio 2024, l’ASB ha interpellato quindici Chief Investment Officer (CIO), economisti capo e responsabili delle attività d’investimento di istituti membri dell’ASB, chiedendo quale fosse la loro valutazione della congiuntura, del mercato finanziario e dell’andamento operativo delle banche svizzere. I risultati dettagliati vengono pubblicati nella versione aggiornata dello «Swiss Banking Outlook».  

La previsione settoriale ASB per l’andamento congiunturale in Svizzera nel 2024 appare molto guardinga, con una crescita attesa del PIL dell’1,2%. Le prospettive per il 2025 sono invece un po’ più rassicuranti: si prevede infatti un progresso del PIL leggermente più accentuato a fronte di un ulteriore calo del tasso d’inflazione. Per l’anno in corso due terzi degli esperti presenti nel panel si attendono per il tasso guida BNS almeno due adeguamenti verso il basso di un quarto di punto percentuale ciascuno. Il mercato azionario (SMI) sembra avviato a esprimere una performance moderata, sul livello della media annuale pluriennale (+7,7% a fine anno). 

Secondo la previsione settoriale il risultato operativo delle banche per l’anno in corso dovrebbe risultare in linea con quello molto buono del 2023. Le stime indicano che a una contrazione delle operazioni su interessi si contrapporrà un miglioramento dei risultati da operazioni in commissione e prestazioni di servizio. Uno dei punti focali del sondaggio verteva sull’andamento atteso per i patrimoni esteri amministrati dagli istituti in Svizzera, ovvero uno dei core business della piazza bancaria elvetica. Nel complesso i patrimoni esteri dovrebbero crescere soltanto in misura moderata, trainati prevalentemente dall’andamento positivo dei mercati. Le aspettative sono invece modeste sul fronte degli afflussi netti di nuovi fondi provenienti dalle attività transfrontaliere. In questo ambito sussiste la preoccupazione concreta che altri hub finanziari riescano a scalzare la leadership della Svizzera come piazza di gestione patrimoniale. 

Garantire la capacità di export: migliorare l’accesso al mercato UE e attuare le sanzioni in modo coerente 

Per le banche svizzere, l’Europa è di gran lunga il mercato principale nelle attività transfrontaliere di gestione patrimoniale. Tra l’altro lo scorso dicembre è stato concluso un accordo bilaterale con il Regno Unito.  Adesso occorre migliorare nel complesso l’accesso al mercato nell’UE. «Dal punto di vista dell’ASB, la questione dell’accesso al mercato da parte delle banche svizzere dovrebbe essere inserita attivamente nell’agenda politica. Un approccio specifico all’istituto per l’UE creerebbe per le banche interessate un importante punto di accesso, senza che la Svizzera sia costretta a recepire il quadro normativo UE in via generalizzata», afferma Roman Studer. 

Proprio in periodi di acuizione delle crisi geopolitiche, la Svizzera offre alla propria clientela un contesto ottimale per la tutela dei loro valori patrimoniali grazie alla sua stabilità e alla sicurezza sul piano politico. In tale novero rientra una politica sanzionatoria che adotta un approccio orientato al lungo periodo, tiene in debita considerazione i principi dello Stato di diritto e quelli politici sovraordinati e li attua con la massima coerenza. Grazie a un’implementazione delle sanzioni, le banche svizzere garantiscono una piazza finanziaria pulita e rafforzano così l’economia orientata all’export. 

Potenziare il dispositivo di sicurezza nell’ambito della lotta al riciclaggio di denaro 

Al fine di rafforzare ulteriormente il dispositivo di sicurezza nell’ambito della lotta al riciclaggio di denaro, l’ASB saluta sostanzialmente con favore la prevista Legge sulla trasparenza delle persone giuridiche, pur vedendo ancora del potenziale di ottimizzazione nell’attuale disegno. In particolare, l’accesso delle autorità al previsto registro deve essere armonizzato con la finalità della legge stessa e non può tradursi in un’abrogazione indiretta del segreto bancario sul mercato nazionale. Nel loro ruolo di consulenti, anche avvocati, notai e fiduciari devono essere parimenti assoggettati agli obblighi della Legge sul riciclaggio di denaro. 

Sondaggio d’opinione 2023: la reputazione delle banche resta positiva nonostante la crisi di Credit Suisse 

Un sondaggio incentrato sulle banche in Svizzera evidenzia risultati confortanti: il clima positivo dell’opinione pubblica verso gli istituti bancari elvetici è rimasto stabile, sebbene senza raggiungere i picchi massimi toccati durante la crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus. Attualmente la reputazione del settore bancario risulta generalmente resiliente, nonostante la crisi CS. La popolazione svizzera interpellata mostra un atteggiamento positivo anche verso la concorrenzialità futura delle banche. I motivi alla base di tale fiducia risiedono nella stabilità politica ed economica della Svizzera e nell’orientamento alla clientela delle banche elvetiche nettamente più spiccato rispetto all’estero. Al fine di rafforzare ulteriormente la competitività sul mercato, secondo il parere delle persone intervistate occorrerebbe promuovere i programmi di formazione nel settore bancario, rafforzare l’orientamento dei provider di servizi finanziari verso il tema della sostenibilità e tutelare ulteriormente la sfera finanziaria privata. 

Il sondaggio di opinione sulle banche in Svizzera è stato condotto nei mesi di ottobre e novembre 2023 da gfs.bern su incarico dell’ASB.

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