Acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS

La stabilità della piazza finanziaria svizzera è di rilevanza fondamentale per l’intera economia elvetica. L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e le misure adottate dalle autorità nazionali rappresentano un evento di portata epocale per la piazza finanziaria svizzera. Dal punto di vista dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) si tratta di un intervento mirato ed efficace per garantire la stabilità della piazza finanziaria elvetica e rafforzare il clima di fiducia. In questa pagina tematica l’ASB prende posizione sulla soluzione raggiunta, nonché sulle attività e sulle questioni di attualità sul piano politico.

Posizione dell’Associazione svizzera dei banchieri

  • L’ASB si rammarica per gli accadimenti che hanno gravato e gravano tuttora sulla piazza finanziaria svizzera e per il clima di incertezza con cui il personale delle banche interessate è chiamato a confrontarsi.
  • L’ASB si fa garante dei valori di integrità, concorrenzialità e stabilità della piazza finanziaria svizzera. Sostiene le misure funzionali al raggiungimento di questi obiettivi e alla loro armonizzazione reciproca. Alla luce di questo scenario, l’ASB giudica le decisioni assunte come mirate ed efficaci, in quanto garantiscono la stabilità della piazza finanziaria e la fiducia della clientela. Con i suoi circa 240 istituti bancari, la piazza finanziaria svizzera è nel complesso stabile e solida.
  • L’ASB auspica e sostiene un’analisi indipendente e aperta ai risultati per quanto concerne gli accadimenti, tenendo in debita considerazione tutti gli attori rilevanti. Questa valutazione dovrebbe abbracciare in particolare l’insieme delle interrelazioni fra banca, autorità, quadro normativo vigente e dinamiche di mercato predominanti. Le raccomandazioni che ne derivano dovranno essere orientate in modo specifico all’ulteriore sviluppo del sistema normativo esistente. 
In che modo l’ASB giudica il messaggio del Consiglio federale concernente i crediti d’impegno per la Banca nazionale svizzera e per UBS? 

L’ASB si rammarica per il «no» espresso dalle Camere federali al credito aggiuntivo per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Per quanto l’intero ventaglio delle reazioni agli accadimenti sia perfettamente comprensibile, dal punto di vista degli operatori finanziari il rifiuto da parte del Consiglio nazionale non contribuisce, nella situazione attuale, a instaurare un clima di fiducia per la piazza finanziaria svizzera e per l’intera economia nazionale.

L’ASB sostiene inoltre lo svolgimento dell’analisi richiesta dal Parlamento sugli accadimenti e sulle misure statali adottate, nonché la verifica del quadro normativo TBTF («Too big to fail»).

Vari postulati sollecitano lo svolgimento di un’analisi approfondita sugli accadimenti. Qual è la posizione dell’ASB a riguardo? 

Nell’ambito della sessione straordinaria di metà aprile, il Parlamento ha trattato e approvato diversi postulati (cfr. 23.3438; 23.3439; 23.3440; 23.3441; 23.3442; 23.3443; 23.3444; 23.3445; 23.3446; 23.3447), i quali sollecitano il Consiglio federale a effettuare un’analisi approfondita degli eventi all’interno di opportuni rapporti. L’ASB sostiene questo approccio e la conduzione di un’analisi di questo tipo.

Prima di poter esprimere giudizi concreti sui provvedimenti è necessario esaminare gli accadimenti in modo completo e aperto ai risultati. Un fattore fondamentale è quindi un’analisi degli eventi di tipo indipendente e aperto ai risultati, tenendo in debita considerazione tutti gli attori e i fattori rilevanti. Tale esame dovrebbe abbracciare in particolare l’insieme delle interrelazioni fra banca, autorità, quadro normativo esistente e dinamiche di mercato predominanti. Le raccomandazioni che ne scaturiscono dovranno essere orientate a sviluppare ulteriormente l’attuale sistema, fondato sul principio della proporzionalità e strutturato quindi in modo opportunamente differenziato.

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