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26.06.2025

«L’innovazione nel banking avviene in modo incrementale e non radicale» 

Richard Hess, responsabile Digital Finance presso l’ASB, vede le banche svizzere ben posizionate sul piano della digitalizzazione. Il cambiamento richiede infatti molto più della sola velocità: ha bisogno di sostanza.  

Richard, nei media si legge spesso che le banche svizzere rischiano di perdere il treno della digitalizzazione. Qual è il tuo punto di vista a riguardo? 

Questa critica non è del tutto priva di fondamento, ma la sua portata pecca di miopia. Molte banche svizzere investono infatti in modo mirato nella loro trasformazione digitale, cooperano con aziende fintech e sviluppano soluzioni proprietarie. La differenza che si percepisce rispetto ad altre piazze finanziarie risiede spesso nei requisiti normativi più stringenti adottati in Svizzera, come ad esempio sul versante della lotta contro il riciclaggio di denaro o su quello della protezione dei dati. Per quanto un simile approccio dilati i tempi di attuazione, al contempo costituisce anche un elemento di qualità. Mentre altre piazze finanziarie (come Singapore o Londra) investono in modo un po’ più coraggioso nelle nuove tecnologie, noi in Svizzera agiamo di norma con un approccio improntato a una maggiore cautela, ponderazione, ma anche sostenibilità.

Qual è la principale leva dell’innovazione sul piano tecnologico per la nostra piazza finanziaria?  

Dal mio punto di vista, la principale leva risiede nella combinazione tra eccellenza tecnologica e vantaggio in termini di fiducia di cui gode la Svizzera a livello internazionale. Se sapremo combinare questi punti di forza con soluzioni digitali come valori patrimoniali e monete digitali, nonché con attività di consulenza e di banking supportate da dati e IA, e se al contempo riusciremo a gestire attivamente i rischi correlati, potremo differenziarci nettamente nella concorrenza globale e tutelare la resilienza del sistema.

Quali innovazioni digitali concrete osservi nelle banche?  

Negli ultimi anni si sono progressivamente affermate molteplici soluzioni finanziarie digitali che semplificano la nostra quotidianità: pagare con TWINT, scansionare le fatture con codice QR o pagarle direttamente via eBill, utilizzare le carte di credito e di debito virtuali nei principali wallet mobili o investire in soluzioni digitali per il pilastro 3a sono oggi operazioni del tutto normali per moltissimi clienti. 

Ma questo è solo un lato della medaglia. Nel settore bancario l’innovazione avviene di norma in modo incrementale e non radicale. Molti progressi si concretizzano dietro le quinte, senza che molte volte la clientela se ne renda conto. Spesso si tratta di ottimizzare i processi esistenti e accrescere l’efficienza del sistema, e solo in misura minore di modelli di business completamente nuovi.

Quali sono le sfide maggiori in questo ambito?  

Primo: il mercato finanziario svizzero è tendenzialmente saturo, non solo nell’industria finanziaria tradizionale, ma anche nel settore fintech, come confermato anche da uno studio della Scuola universitaria di Lucerna di recente pubblicazione (in tedesco). I nuovi operatori del mercato, come le banche digitali e le aziende fintech, portano sicuramente una ventata di aria fresca, ma il fulcro della crescita risiede soprattutto negli affari B2B internazionali, meno invece nel segmento B2C. I modelli di business focalizzati esclusivamente sul mercato domestico si scontrano con problemi di scalabilità a causa delle dimensioni e della saturazione del mercato. Secondo: un fattore inibitorio di rilevanza centrale è l’accesso limitato al mercato. Mentre gli operatori internazionali possono operare agevolmente sul mercato svizzero, all’estero gli offerenti elvetici devono spesso misurarsi con barriere normative o con la mancanza di accordi bilaterali. Ciò accresce la complessità normativa e limita ulteriormente le possibilità di scalabilità.

Per concludere diamo un’occhiata al Point Zero Forum, la cui ultima edizione si è svolta a maggio: perché simili piattaforme di dialogo sono importanti per la piazza finanziaria? 

Perché gettano ponti, segnatamente tra politica, tecnologia e finanza. Il Point Zero Forum tenutosi a Zurigo ha evidenziato in modo formidabile l’importanza di un confronto aperto sul piano transfrontaliero al fine di plasmare responsabilmente l’innovazione basata sulla tecnologia in seno al settore finanziario globale. Durante il forum, tematiche quali l’intelligenza artificiale, i valori patrimoniali digitali o la sovranità digitale sono state discusse con un approccio pratico e da pari a pari – non tanto come visione futura ma come un compito concreto da realizzare.  

Maggiori informazioni sul tema e sulle attività dell’ASB  

Intelligenza artificiale: 
l’IA svolge un ruolo sempre più importante, ad esempio per quanto concerne l’aumento della produttività del personale, l’automatizzazione dei processi di compliance o la personalizzazione dell’interazione con la clientela. Il suo impiego avviene perlopiù in modo graduale e all’interno dei sistemi esistenti, facilitando così l’integrazione e rispettando in modo più fedele i requisiti normativi. Le possibilità ma anche i limiti concreti dell’IA generativa sono sintetizzati nella nostra relazione di esperti «L’AI generativa nel banking» (disponibile in inglese e tedesco).  

Stablecoin: 
mezzo di pagamento digitale basato sulla tecnologia distributed ledger il cui valore è associato a un parametro di riferimento stabile, tipicamente una valuta a corso legale come il franco svizzero. A differenza ad esempio delle criptovalute come i bitcoin, soggette a forti fluttuazioni, gli stablecoin devono mantenere il più possibile la stabilità del proprio prezzo attraverso appositi meccanismi di garanzia. Il loro potenziale risiede tra l’altro nella trasferibilità diretta e nelle funzioni programmabili. Maggiori informazioni su opportunità e sfide degli stablecoin in Svizzera sono riassunte nella nostra relazione di esperti (disponibile in francese, inglese e tedesco).  zusammen. 

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