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10.04.2024

Presa di posizione sul «Rapporto del Consiglio federale sulla stabilità delle banche»

È essenziale trarre i giusti insegnamenti dalla crisi di Credit Suisse e colmare in modo mirato le lacune all’interno del quadro normativo svizzero. Il rapporto del Consiglio federale riesce in questo intento in ambiti specifici, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento della liquidità e la responsabilità personale.

A tale documento manca però una chiara focalizzazione, e con il varo di oltre 20 provvedimenti esso corre ora il pericolo concreto di travalicare la misura. Si delinea quindi il rischio di un’ondata normativa che danneggerebbe anche l’economia nazionale. Per una riforma coronata da pieno successo sono di rilevanza centrale i seguenti aspetti:

  • Priorizzazione: l’elevato numero di misure richiede una chiara definizione delle priorità in funzione dell’efficacia. Dal punto di vista dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB), l’enfasi deve essere posta su aspetti quali il potenziamento dell’approvvigionamento della liquidità per tutti gli istituti da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), l’introduzione del dispositivo di «Public Liquidity Backstop» per le banche di relevanza sistemica e adeguamenti mirati negli ambiti remunerazione e responsabilità. L’obbligo di una politica di remunerazione orientata al lungo periodo deve essere sancito a livello legislativo, con la contestuale introduzione di un regime di responsabilità snello («Senior Manager Regime»).
  • Focalizzazione: deve essere garantita una ragionevole proporzionalità, senza un ulteriore giro di vite sul piano normativo. Ciò risulterebbe in netto contrasto con una reazione mirata alla crisi di Credit Suisse e finirebbe per danneggiare la piazza finanziaria così come, in ultima analisi, l’intero tessuto economico svizzero. Risulta quindi essenziale restringere opportunamente il perimetro dell’ambito di validità per i singoli provvedimenti.
  • Garanzia della competitività: affinché la Svizzera possa restare concorrenziale, tutte le misure devono essere coordinate sul piano internazionale.
  • Trasparenza in materia di effetti e costi complessivi: l’efficacia delle diverse misure e i costi complessivi dovranno essere esposti in modo chiaro e lineare, come peraltro già previsto. Il rapporto costi-ricavi deve essere incluso obbligatoriamente nella priorizzazione e nella definizione dei provvedimenti.

L’ASB provvederà ora ad analizzare in dettaglio il rapporto del Consiglio federale, partecipando attivamente ai dibattiti in materia. Un punto di indubbia importanza sarà costituito anche dagli elementi ancora in corso di definizione derivanti dal rapporto della CPI. L’obiettivo sovraordinato deve essere quello di conservare la piena competitività della piazza finanziaria svizzera, affinché la stessa possa continuare ad apportare un contributo sostanziale alla nostra economia nazionale. Ci impegniamo quindi a favore di un quadro normativo mirato e moderato, in grado di tenere in debita considerazione le dimensioni, la complessità, la rilevanza sistemica e il modello operativo dei singoli istituti e quindi di garantire la stabilità e il successo della piazza bancaria in prospettiva futura.

Marcel Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione dell’ASB, dichiara a riguardo: «Per il successo della nostra piazza finanziaria è importante trarre i giusti insegnamenti dalla crisi di Credit Suisse. La proposta del Consiglio federale si muove nella giusta direzione soprattutto negli ambiti di approvvigionamento della liquidità e responsabilità. Nel complesso, l’elevato numero di misure prospettate fa tuttavia sì che al rapporto manchi una chiara focalizzazione. Chiediamo quindi una regolamentazione mirata e moderata, che tenga conto in maniera adeguata di fattori quali le dimensioni, la complessità, la rilevanza sistemica e il modello operativo dei singoli istituti».

Roman Studer, CEO dell’ASB, dichiara: «Molte delle misure proposte contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi prefissati per la riforma. Poiché al rapporto manca tuttavia una chiara focalizzazione, sussiste il rischio di un sovraccarico normativo che graverebbe pesantemente sulle banche e sull’economia. Al fine di evitare un simile scenario, le misure necessarie devono essere priorizzate in funzione della relativa efficacia e, allo stesso modo, il perimetro dell’ambito di validità per i singoli provvedimenti deve essere opportunamente ristretto. La riforma di prossima attuazione è infatti destinata a determinare la stabilità e il successo della piazza bancaria per i prossimi decenni».

Per ulteriori informazioni e/o per le nostre posizioni in merito all’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS rimandiamo alla nostra pagina tematica.

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