Opinioni
07.12.2023

Le banche come attori primari nella transizione verso lo zero netto

La 28a Conferenza per il clima della United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), meglio nota come COP28 (Conference of the Parties), è iniziata il 30 novembre e si protrarrà fino al 12 dicembre 2023. In questa occasione, i più svariati stakeholder si sono dati appuntamento a Dubai al fine di individuare e mettere a punto le misure necessarie sia per un’efficace azione di contrasto al cambiamento climatico, sia per il progressivo adeguamento a tali sviluppi. Dal punto di vista della piazza finanziaria svizzera, la cornice della COP28 offre la possibilità di partecipare attivamente ai dibattiti e di contribuire a plasmare le soluzioni.

Articolo diRoman Studer

Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede massicci investimenti su scala mondiale. Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi concordati in occasione della COP21, un’analisi della Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) ha evidenziato che soltanto entro il 2030 sarà necessario investire a livello globale USD 32 000 miliardi, ovvero USD 2200 miliardi all’anno. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere entro il 2050 l’obiettivo della neutralità carbonica (c.d. «zero emissioni nette»).

In occasione del Finance Day tenutosi lo scorso lunedì sono state affrontate le questioni riguardanti la mobilitazione dei mezzi finanziari necessari e le modalità con cui è possibile superare gli attuali ostacoli per gli investimenti. Dal punto di vista del settore finanziario nel suo complesso, e considerando l’obiettivo del Consiglio federale di posizionare la Svizzera come hub leader nel campo della sustainable finance, proprio le questioni di questo tipo sono di fondamentale importanza e interesse. Infatti, mentre da un lato è possibile apportare un contributo alla sostenibilità in linea con gli obiettivi del Consiglio federale, dall’altro lato si dischiudono anche interessanti opportunità di affari nel momento in cui gli istituti finanziari svizzeri abbracciano approcci innovativi ed efficaci.

Gli operatori finanziari svolgono infatti un ruolo chiave nel finanziamento della transizione verso la neutralità carbonica. Possono infatti predisporre investimenti diretti per il conseguimento dell’obiettivo dello zero netto, ovvero sostenere e rendere possibili i progetti di decarbonizzazione. Inoltre, in veste di intermediari finanziari, possono affiancare e indirizzare la propria clientela nell’orientamento dei rispettivi flussi finanziari. Gli istituti finanziari forniscono consulenza alle proprie clienti e ai propri clienti e possono fornire loro gli strumenti per assumere decisioni informate in un’ottica di sostenibilità. Nel novero di tali attività rientrano anche la creazione della necessaria trasparenza e l’indicazione delle possibili alternative.

I finanziamenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi e quindi per la lotta al cambiamento climatico non possono però provenire unicamente dai mercati finanziari e, allo stesso modo, anche i finanziamenti pubblici risultano di gran lunga insufficienti. Un altro problema è rappresentato dal fatto che soprattutto nei Paesi con livelli elevati di emissioni di CO2 i canali di investimento classici incontrano notevoli difficoltà. Gli investimenti in queste realtà geografiche sono infatti tipicamente correlati a rischi più elevati e spesso risultano illiquidi, con una conseguente minore investibilità. Occorre quindi gettare dei ponti per agevolare l’interazione tra investimenti pubblici e privati. Al contempo gli investitori che rendono possibile il finanziamento della transizione ecologica, al pari dei destinatari degli investimenti che poi attuano concretamente la riduzione delle emissioni, devono essere integrati senza soluzione di continuità in un circolo virtuoso di finanziamento.

Per potere individuare soluzioni a lungo termine volte al contrasto del cambiamento climatico e così sfruttare appieno il rispettivo potenziale occorre pertanto una comprensione comune delle modalità con cui colmare le attuali lacune nei finanziamenti e gettare ponti tra i diversi stakeholder. A tale scopo, il dispiegamento più ampio possibile di attori – dai governi alle organizzazioni internazionali fino all’economia e alle ONG – devono svolgere consapevolmente il proprio ruolo e partecipare in modo attivo alle discussioni. La delegazione finanziaria elvetica intervenuta alla COP28 è stata concorde sia sul fatto che proprio la Svizzera, con la sua piazza finanziaria internazionale, può fornire un contributo fondamentale a questa causa, sia che i lavori necessari devono essere portati avanti con la massima sollecitudine.

Finanza sostenibile

Autori

Roman Studer
CEO
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